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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Milano tutta rossa di Giancarlo D'Adda

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  Rossa non di sangue o di bandiere rivoluzionarie, ma di zone. Alle cinque iniziali ora se ne aggiungono tre: via Padova, Colonne e quartiere dei Fiori a Rozzano. E la durata si estende al 30 settembre. Ma presto se ne aggiungeranno altre. Tutte zone della cosiddetta  movida , ovvero dire dove i ragazzi vanno a divertirsi, o quasi. E sì perché sono proprio loro, i giovani, l’obiettivo da colpire. Gridano, fanno casino, qualche volta si picchiano. Problema sociale? Certo. Soluzione? Zone sotto sorveglianza. Risultato: 132.742 persone identificate, 1313 ordini di allontanamento, 480 per reati contro il patrimonio, 308 per reati contro la persona, 148 per altri reati. I “cattivi” sono stati l’1 per cento degli identificati. Vuol dire che i giovani di Milano sono tutti delinquenti da mettere in gattabuia? 

Numero 13/25 30 marzo 2025 Quarta domenica di Quaresima - Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. L’eccessivo e stupendo amore del Padre   Un figlio, il minore, ha lasciato la casa di famiglia, andando in paesi lontani, facendo la bella vita, trovandosi però in breve tempo in situazione precaria. Il padre lo lascia libero ma non si rassegna, l’ansia lo divora, la speranza di riabbracciarlo non si spegne; un padre che continuerà a voler bene ai figli, a quello un po’ scapestrato che ha lasciato la casa, e all’altro, al figlio maggiore, che reclama la sua obbedienza e lealtà, e che non si è mai allontanato. Un amore attento, capace di cogliere le specifiche necessità di ogni figlio, senza trascurarne nessuno. L’abbiamo capito: è la parabola conosciuta com...

LA PRIGIONE PIÙ GRANDE DEL MONDO

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È in Salvador e ospita 40.000 detenuti. L’ha voluta il presidente, Nahib Bukele, per combattere le bande che spadroneggiavano nel Paese. Ma adesso, alla violenza delle bande si è sostituita quella dello Stato. Tra le migliaia di arrestati, molti sono accusati di essere parte di gruppi illegali, un reato che comporta dai 20 ai 40 anni di prigione. Una volta dentro, i detenuti non hanno diritto a un avvocato o a comunicare con la famiglia. Noah Bullock, dell’organizzazione per i diritti umani Cristosal, ha documentato 3.400 casi di arresti arbitrari dall’inizio dello stato di emergenza e 70 mila persone arrestate solo nell’ultimo anno, inclusi minori, il più giovane dei quali ha solo 12 anni. «In pratica il governo può arrestare chi vuole e accusarli senza nemmeno dare loro la possibilità di difendersi», ha dichiarato Noah. «Detengono membri delle gang, ma anche persone innocenti. In questo contesto non c’è presunzione di innocenza ma presunzione di colpevolezza». In questa situazione ...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 12/25 23 marzo 2025 Terza domenica di Quaresima

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Comunque occorre convertirsi  Forse qualcosa abbiamo imparato. Forse siamo diventati più umili di fronte alle grandi domande che ci tormentano (o, peggio, indifferenti). Il vangelo di questa domenica ci ricorda che siamo circondati dal male, che la vita la possiamo perdere in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, anche banale. E che nessuno è al riparo da ciò che più ci fa paura, e che nessuno, ricco e potente che sia, può sfuggire alla morte. Gesù richiama due fatti di cronaca: l’uccisione di alcuni galilei da parte di Pilato durante una manifestazione di protesta, e un incidente, uno dei tanti che ogni giorno affliggono l’umanità, una torre che crolla ...

DUE ORE D’ARIA IN PIÙ ANCHE AL 41 BIS

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  La Corte costituzionale ha deliberato che anche i detenuti sottoposti al regime del 41 bis possono godere di 4 ore d’aria invece di 2. Ricordiamo che il 41 bis prevede l'isolamento dei condannati in celle individuali che nello specifico contengono un letto, un tavolo e una sedia inchiodata a terra . Al suo interno il detenuto è controllato 24 ore su 24 e non possono esserci i suoi oggetti personali. Terribile. Il provvedimento è il risultato, tra gli altri più volte sollecitato dalla giustizia europea, di un reclamo di un detenuto del carcere di Sassari, recepito dal tribunale di sorveglianza e quindi trasmesso alla Consulta. Che lo ha recepito e ha sentenziato perché “contribuisce a delineare una condizione di vita penitenziaria che, soprattutto nella percezione dei detenuti, possa essere ritenuta più rispondente al senso di umanità”. Ma c’è un però. La direzione del carcere “per giustificati motivi” o per detenuti sottoposti “a sorveglianza particolare” può derogare alla sent...

LE OTTO MONTAGNE di Paolo Cognetti - recensione

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  Eccoci qua!!  Siamo! In attesa che le nostre disponibili volontarie del corso di lettura leggano la nostra relazione del libro ,quasi terminato , “le otto montagne ”di Polo Cognetti  .Abbiamo appena terminato di sorseggiare un caffè e noi tre stiamo partendo per raccontare la nostra scalata alla vetta che ancora non abbiamo raggiunto e che con molta fatica ,sofferenza e apprendimento  raggiungeremo!!!  .Ora vogliamo raccontare  quello che abbiamo appreso dalla lettura /ascolto di questo libro  .La passione del padre di uno dei protagonisti per la montagna coinvolge tutta la sua famiglia  ad andare a scoprire nuove realtà sconosciute che la montagna riserva, lasciando per un periodo ,l’estate, tutte le abitudini che la famiglia affronta ogni giorno in citta . La passione del padre, giorno dopo giorno, coinvolge Pietro a rendersi sempre più   partecipe del sogno del padre ,Pietro non è mai stato attratto  dalla vita di montagna ma i...

DAL CARCERE ALLA PARROCCHIA

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  Tre chiese di Bologna e Milano hanno aperto i loro spazi ai detenuti e dato loro un alloggio. A Bologna, nella parrocchia di Santi Salvino e Silvestro, padre Marcello Matté, ex cappellano del carcere Dozza della città, accoglie quei detenuti ai quali manca poco alla fine pena, e li mette in prova ai servizi sociali. Alcuni lavorano in un’azienda lì vicino. Lo stesso avviene presso la parrocchia dei Santi Quattro Evangelisti di Milano dove una decina di donne con figli scontano la pena in misura alternativa alla detenzione. A loro disposizione ci sono tre appartamenti con stanza, cucina e bagno più spazi comuni. Sempre a Milano, vicino al carcere, la parrocchia di San Vittore al Corpo ha ristrutturato un piccolo appartamento per due persone. Che è anche un domicilio riconosciuto. Importantissimo per quei detenuti che non hanno parenti vicini e soprattutto per gli stranieri lontani da casa. Per mettere in atto le misure alternative al carcere serve un punto d’appoggio. Per questi...

Numero 11/25 16 marzo 2025 Seconda domenica di Quaresima Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Trasfigurazione   L’apostolo Pietro, pur non del tutto consapevole di quanto stava dicendo, aveva compreso la bellezza del volto di Gesù, ne aveva intravista la gloria: Maestro, è bello per noi essere qui, facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia. Queste parole le ha pronunciate dopo che Gesù lo aveva invitato, insieme a Giovanni e a Giacomo, a salire sul monte per pregare. Così leggiamo nel vangelo: E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compim...

UMANIZZAZIONE DELLE CARCERI "LA CULTURA AL CENTRO" I edizione 2025 a cura di Antonetta Carrabs

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Un ciclo di incontri con gli autori a cura di Antonetta Carrabs che dirige, per Il Cittadino di Monza e Brianza, la redazione Oltre i confini - Beyond Borders della Casa Circondariale Sanquirico di Monza. I “giornalisti” del carcere intervistano gli autori e recensiscono le loro opere. Creare valore con la cultura in carcere significa concorrere alla formazione dei detenuti e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo della persona all’interno della società, condizione per dare attuazione all’art.27 della Costituzione. La cultura è un’occasione di crescita personale e un’esperienza di apprendimento e conoscenza. La scrittura, nelle sue varie forme, ha assunto negli ultimi anni il rilievo di efficace strumento di supporto per la crescita personale e il reinserimento sociale delle persone in stato di reclusione.  Gli articoli saranno pubblicati sull’inserto trimestrale allegato a Il Cittadino di Monza e della Brianza e sulla rivista semestrale Oltre i confini Magazine – Dirett...

SIAMO A 16

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  È il numero dei detenuti suicidi dall’inizio dell’anno. Se dovesse continuare così il tragico record del 2024 (90) sarebbe ampiamente battuto. È quindi di estrema attualità il libro appena uscito edito da Laterza di Alessandro Trocino Morire di pena. 12 storie di suicidio in carcere . Che informa come negli ultimi dieci anni i morti suicidi sono stati quasi 700, sette volte di più che in tutti gli anni Sessanta. Una strage. Alla quale pare, vergognosamente, non ci sia rimedio. Almeno da parte delle autorità preposte all’amministrazione delle carceri. Trocino ha raccolto 12 storie emblematiche di chi si è tolto alla vita con il nobile proposito di togliere dall’oblio la vita, e la morte, di 12 persone che hanno avuto la disgrazia, oltre ad avere vite disperate, di finire in un carcere italiano. Da dove non sono mai uscite, se non in un sacco nero. D’altronde abbiamo avuto un ministro della giustizia, Roberto Castelli, che ha affermato: “Il carcere non è un hotel”. Giancarlo D'Adda...

Numero 10/25 9 marzo 2025 Prima domenica di Quaresima Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Quaresima: occasione per ricominciare  Ci è offerto un tempo, la Quaresima, in cui cogliere l’occasione per ricominciare. Ricominciare perché è facile allontanarci da Dio, e dimenticarci dei fratelli. Di Dio se ne può fare a meno, l’uomo basta a se stesso, e anche se dovessimo rivolgerci a Lui, il silenzio è la sua risposta. Dio è il Silenzio, Dio è l’Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini, scriveva Jean Paul Sartre. Così come possiamo pensare di poter fare a meno anche degli altri, e soprattutto che non sono certo io a dovermi prendere cura di loro. La cura, alle volte eccessiva e spasmodica, del proprio ambito, la propria famiglia, e solo se va bene d...

Numero 9/25 2 marzo 2025 VIII domenica del Tempo Ordinario - Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Per non cadere nel fosso  Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Così dice Gesù nel vangelo di questa domenica. La risposta è scontata. La conosce anche il mio meraviglioso cane. Quando usciamo per il giretto serale, e per lui è una grande festa, salta e gioca in modo quasi incontenibile, però appena ci sono le condizioni per lasciarlo libero si calma immediatamente, diventa guardingo, prudente, fa attenzione a non sbattere contro qualche ostacolo. E’ cieco e ha capito che quando è al guinzaglio qualcuno lo guida, si sente al sicuro, non cadrà in un fosso, ma quando è libero... rischia. La questione dunque è trovare...