DAL CARCERE ALLA PARROCCHIA
Tre chiese di Bologna e Milano hanno
aperto i loro spazi ai detenuti e dato loro un alloggio. A Bologna, nella
parrocchia di Santi Salvino e Silvestro, padre Marcello Matté, ex cappellano
del carcere Dozza della città, accoglie quei detenuti ai quali manca poco alla
fine pena, e li mette in prova ai servizi sociali. Alcuni lavorano in
un’azienda lì vicino. Lo stesso avviene presso la parrocchia dei Santi Quattro Evangelisti
di Milano dove una decina di donne
con figli scontano la pena in misura alternativa alla detenzione. A loro
disposizione ci sono tre appartamenti con stanza, cucina e bagno più spazi
comuni. Sempre a Milano, vicino al carcere, la parrocchia di San Vittore al
Corpo ha ristrutturato un piccolo appartamento per due persone. Che è anche un
domicilio riconosciuto. Importantissimo per quei detenuti che non hanno parenti
vicini e soprattutto per gli stranieri lontani da casa. Per mettere in atto le
misure alternative al carcere serve un punto d’appoggio. Per questi detenuti ci
sono lì vicino anche tre appartamenti. Una goccia nel mare, ma non sono
simbolici. Sono la dimostrazione che le alternative al carcere sono possibili. E
pure utili: visto che per mantenere un detenuto in carcere si spendono 164 euro
con la probabilità del 70% che torni a delinquere, mentre, con le misure
alternative, questa percentuale scende sotto al 10 per cento.
G. D'Adda
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