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"Il mare" di Guglielmo, Emanuele e Giorgio

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O Dio mio!! Dove ci troviamo? OK !!  OK!!  Calmiamoci, questi due pezzi di legno che abbiamo in mano sono solo due remi, ci troviamo in mezzo  al mare seduti su di una piccola barchetta  priva di motore.  Il mare è  molto agitato, la notte è buia e pesta, cerchiamo di capire perché  non vediamo la luna che poteva illuminarci in mezzo a questo mare sempre più crespo, sempre più cattivo, sempre più minaccioso. Ad un tratto sentiamo un tuono e girandoci verso il presupposto sud , notiamo che sta  per avvicinarsi una forte tempesta. In un attimo la paura di entrare nel mezzo di questa tempesta e di diventare tre naufraghi  ci spinge a remare sempre più forte .  La paura di morire è altissima   e capiamo che solo noi   possiamo uscire da questa situazione sempre più difficile, minacciosa e complicata. Diciamo complicata perché non sappiamo se remiamo verso la direzione giusta se abbiamo le forze per affronta...

Silenzio di M.V.

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  Quando entri in carcere la prima cosa che noti è ciò che contiene: blindi, sbarre, celle e muri. Poi ti rimbalzano nella mente una serie infinita di rumori, alcuni dei quali ti rimarranno addosso per parecchio tempo. Difficilmente ti accorgi del vuoto e del silenzio che il carcere contiene. Quando li scopri ti sembrano dimensioni scomode che spesso ti rivelano verità che non vuoi vedere. Con il passare dei giorni (e soprattutto delle notti) scopri che vuoto e silenzio possono esserti amici.  Imparare ad ascoltare il silenzio e leggere il vuoto ti porta alla conoscenza di una dimensione più ampia delle mura che ti rinchiudono; una dimensione senza limiti, senza sbarre e soprattutto senza rumori.  Il silenzio è la tavolozza dove nascono i sogni, che spesso ti vengono in visita e seminano speranze, grazie alla luce di una stella e ai colori dell'arcobaleno. Quelle speranze che ti danno la forza ogni giorno di affrontare questa vita sospesa.

Numero 14/25 5 aprile 2025 Quinta domenica di Quaresima Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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  Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Senza pietre tra le mani   Donna dove sono? Nessuno ti ha condannata? E’ la domanda fatta da Gesù a una donna sorpresa in flagrante adulterio. La donna rispose: Nessuno, Signore. Come nessuno? Erano tutti pronti a scagliare le pietre contro di lei, si sentivano in diritto di punirla, aveva infranto le legge di Mosè. Quella donna era ormai vista come un corpo estraneo da espellere, aveva disonorato la comunità e non aveva più diritto di vivere. Allora, perché non c’era più nessuno? Perché ora accettano che anche una peccatrice possa continuare a vivere in mezzo a loro? Non gli importa più che la comunità possa presentare una facciata di rispettabilità? Non...

Milano tutta rossa di Giancarlo D'Adda

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  Rossa non di sangue o di bandiere rivoluzionarie, ma di zone. Alle cinque iniziali ora se ne aggiungono tre: via Padova, Colonne e quartiere dei Fiori a Rozzano. E la durata si estende al 30 settembre. Ma presto se ne aggiungeranno altre. Tutte zone della cosiddetta  movida , ovvero dire dove i ragazzi vanno a divertirsi, o quasi. E sì perché sono proprio loro, i giovani, l’obiettivo da colpire. Gridano, fanno casino, qualche volta si picchiano. Problema sociale? Certo. Soluzione? Zone sotto sorveglianza. Risultato: 132.742 persone identificate, 1313 ordini di allontanamento, 480 per reati contro il patrimonio, 308 per reati contro la persona, 148 per altri reati. I “cattivi” sono stati l’1 per cento degli identificati. Vuol dire che i giovani di Milano sono tutti delinquenti da mettere in gattabuia? 

Numero 13/25 30 marzo 2025 Quarta domenica di Quaresima - Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. L’eccessivo e stupendo amore del Padre   Un figlio, il minore, ha lasciato la casa di famiglia, andando in paesi lontani, facendo la bella vita, trovandosi però in breve tempo in situazione precaria. Il padre lo lascia libero ma non si rassegna, l’ansia lo divora, la speranza di riabbracciarlo non si spegne; un padre che continuerà a voler bene ai figli, a quello un po’ scapestrato che ha lasciato la casa, e all’altro, al figlio maggiore, che reclama la sua obbedienza e lealtà, e che non si è mai allontanato. Un amore attento, capace di cogliere le specifiche necessità di ogni figlio, senza trascurarne nessuno. L’abbiamo capito: è la parabola conosciuta com...

LA PRIGIONE PIÙ GRANDE DEL MONDO

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È in Salvador e ospita 40.000 detenuti. L’ha voluta il presidente, Nahib Bukele, per combattere le bande che spadroneggiavano nel Paese. Ma adesso, alla violenza delle bande si è sostituita quella dello Stato. Tra le migliaia di arrestati, molti sono accusati di essere parte di gruppi illegali, un reato che comporta dai 20 ai 40 anni di prigione. Una volta dentro, i detenuti non hanno diritto a un avvocato o a comunicare con la famiglia. Noah Bullock, dell’organizzazione per i diritti umani Cristosal, ha documentato 3.400 casi di arresti arbitrari dall’inizio dello stato di emergenza e 70 mila persone arrestate solo nell’ultimo anno, inclusi minori, il più giovane dei quali ha solo 12 anni. «In pratica il governo può arrestare chi vuole e accusarli senza nemmeno dare loro la possibilità di difendersi», ha dichiarato Noah. «Detengono membri delle gang, ma anche persone innocenti. In questo contesto non c’è presunzione di innocenza ma presunzione di colpevolezza». In questa situazione ...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 12/25 23 marzo 2025 Terza domenica di Quaresima

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Ogni settimana riceviamo dal cappellano del carcere di Monza Don Tiziano Vimercati contributi "del tempo ordinario, settimanali di varia umanità" che vengono letti ai detenuti durante la messa della domenica. Abbiamo deciso di pubblicarli sul nostro blog perché riteniamo siano ulteriori testimonianze della vita carceraria. Comunque occorre convertirsi  Forse qualcosa abbiamo imparato. Forse siamo diventati più umili di fronte alle grandi domande che ci tormentano (o, peggio, indifferenti). Il vangelo di questa domenica ci ricorda che siamo circondati dal male, che la vita la possiamo perdere in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, anche banale. E che nessuno è al riparo da ciò che più ci fa paura, e che nessuno, ricco e potente che sia, può sfuggire alla morte. Gesù richiama due fatti di cronaca: l’uccisione di alcuni galilei da parte di Pilato durante una manifestazione di protesta, e un incidente, uno dei tanti che ogni giorno affliggono l’umanità, una torre che crolla ...