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I detenuti intervistano la direttrice Cosima Buccoliero a cura di E.N.

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“La gestione di un carcere - scrive Cosima Buccoliero nel libro " Senza sbarre ", Einaudi - si impregna del carattere, della personalità di chi è alla guida. Esistono tuttavia condizioni, caratteristiche che si strutturano e diventano identificanti indipendentemente [...] e ciò succede quando dietro ci sono un progetto, un'idea precisa e una visione [...]. A Bollate questo è accaduto. “ L'11 gennaio del 2021 per la dott.ssa Buccoliero fu l'ultimo giorno a Bollate come direttrice dopo due anni. In quello stesso carcere aveva in precedenza, per molti anni, lavorato insieme a Lucia Castellano. Ha trascorso poi un anno e mezzo fuori dalla Lombardia, come direttrice del penitenziario di Torino, prima di rientrare a Milano con l'incarico di responsabile del minorile "Beccaria". Da maggio 2023 è direttrice della casa circondariale di Monza.   Come le è venuto in mente di fare questo mestiere? Ho preso la laurea con una tesi in diritto civile, in...

LA MIA SCALA DEI VALORI, OGGI di C. V. carcere di Monza - Reparto Luce Cella 211

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  Mai prima di oggi ho prestato attenzione nel dare un ordine alle mie priorità, persino trascriverle, in questo momento mi aiuta, non poco, a riflettere ulteriormente sulla loro importanza confermandone a me stesso il giusto valore, una dopo l'altra.  Senza dubbio alcuno, al primo posto assoluto metto il cuore, il valore unico dell'amore circoscritto da mia moglie ancora prima dei miei figli che metto subito dopo, il perché mi è chiaro, lei ogni giorno di gravidanza se n'è presa cura in modo impeccabile indipendentemente dalla propria quotidianeità, i propri interessi, i propri hobby, il proprio lavoro, ha dato priorità ai doveri mettendo da parte i propri piaceri con il solo, unico, scopo di donarmi e donarci qualcosa di inestimabile come un figlio, una vita creata dal nostro stesso sangue iniziando a dipingere un quadro senza uguali, quello familiare.  I propri figli, per natura, ad un certo punto della vita inevitabilmente se ne andranno per la loro, chi rimarrà dal p...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 27/25 6 luglio 2025 XIV domenica Tempo Ordinario

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  Testimoni credibili Gesù invia i discepoli in missione.   Ma non chiede loro di comportarsi da professori, da esperti del sacro, da persone superiori, detentori di verità assolute. Li vuole testimoni della comunione vissuta con Lui, un’esperienza che li ha trasformati e ha fatto di loro degli uomini nuovi. Mi sembra che il santo papa Paolo VI abbia espresso molto bene il profilo del discepolo di cui ha bisogno l’uomo dei nostri tempi: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. Anche quando si vive nell’ipocrisia, nella menzogna, quando conta ciò che appare e non ciò che vale, e tutto questo ci sembra addirittura normale, si sente però il fascino dell’autenticità, della coerenza e sappiamo apprezzare chi riesce a vivere così. Sempre Paolo Vi diceva: “Egli (l’uomo) prova in effetti una istintiva avversione per tutto ciò che può apparire come inganno, facciata, compromesso”. Di sole parole orm...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 26/25 29 giugno 2025 Festa dei Santi Pietro e Paolo

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Uniti nel suo nome  I santi Pietro e Paolo sono le colonne della chiesa nascente. Il 29 giugno era considerato come giorno festivo anche per la società civile. Guardiamo alla vita di questi due santi e cerchiamo di capire se ci possono aiutare nello stile di vita e nelle scelte che ancora oggi dovrebbe caratterizzare un cristiano. Pietro e Paolo non si assomigliavano. Il primo, scelto da Gesù, rappresentava il punto di riferimento autorevole per gli altri apostoli e per la chiesa nascente. Il secondo era un appassionato e intelligente evangelizzatore del mondo pagano, capace di andare oltre i pregiudizi che rinchiudevano la novità del vangelo in spazi angusti. Tra loro ci sono stati momenti di forte tensione, di discussioni vivaci, diversità di vedute. Ma qualcosa di più forte li univa. Erano innamorati di Cristo e, come ci ricorda il vangelo di oggi, hanno riconosciuto Gesù come il “Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Due uomini sinceramente alla ricerca della verità, rispettosi l...

Il mio futuro fuori dal carcere di Marco F

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Ad oggi sono passati quasi 6 mesi di detenzione presso questa casa circondariale. Il 15 gennaio avrò un’udienza molto delicata che durerà parecchie ore; non ci sarà una via di mezzo in quanto punteremo con la mia innocenza ma in riferimento a come si terrà tale processo o sarò assolto o sarò condannato.  Nel secondo caso rischierò dagli 8 ai 10 anni di reclusione… Se dovessi vedermi ad oggi fuori dal carcere, inizierei con il presupposto di essere libero.  Vorrei puntare a mettere in atto una svolta a livello professionale in quanto il mio lavoro svolto dal 1999 ad oggi, non potrò più effettuarlo a causa della fedina sporca.  La mia passione negli anni è stata sempre il settore immobiliare. Nel 2022 e inizio 2023 ho avuto la fortuna di entrare a far parte di un’agenzia privata come procacciatore di immobili. Punterei a ripropormi con la speranza di dare una svolta alla mia vita. Vorrei anche trasferirmi dal mio paese ma, chiaramente avendo un figlio, non vorrei andare t...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 25/25 22 giugno 2025 Solennità Corpus Domini

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Logica eucaristica Di fronte a una situazione delicata gli apostoli si comportano in modo prevedibile, direi l’unico con un certo buon senso. Gesù, invece, propone un’altra scelta. Il giorno cominciava a declinare, dice il vangelo di oggi, ma la folla che aveva seguito Gesù non accennava a tornare verso casa. Una soluzione va trovata. Entrano in gioco pensieri che ci spingono da una parte o dall’altra. Sempre quando ci troviamo di fronte a scelte di un certo peso sono tanti le considerazioni che si fanno: che cosa possiamo realmente fare, quanto siamo coinvolti, quanto ci dovremmo impegnare, quanto rischiamo, ci guadagniamo qualcosa, in che misura sappiamo essere generosi. Gli apostoli si sentono inadeguati, non erano particolarmente egoisti, solo convinti di non poter fare nulla, cinquemila uomini da sfamare sono troppi per chiunque. Gli apostoli a Gesù: Congeda la folla perché vada nei villaggi a trovare cibo. Gesù agli apostoli: Voi stessi date loro da mangiare. Ciò che pensavano gl...

Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Numero 24/25 15 giugno 2025 Santissima Trinità - Don Tiziano

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Perché, Signore, hai taciuto?   Come possiamo conoscere Dio? Di Lui cosa siamo in grado di dire? Soprattutto, se crediamo di aver capito qualcosa, quanto la nostra vita è segnata dalla sua presenza? In tanti lo hanno cercato, con tanta onestà, con sofferenza, con intima gioia, ma anche con delusione, insoddisfatti per risposte che non si trovano. Sembra che l’arguto scrittore Giuseppe Prezzolini sia l’autore di questo aforisma: Dio non mi risponde; e farò senza Dio. In tanti si allontanano da Dio, non sempre come rifiuto, ma per il suo silenzio, per il disinteresse verso l’umanità che sembra essere il suo modo d’agire, perché sembra assurdo credere nella sua esistenza quando accadono crimini orrendi. Nel romanzo “La peste” di Albert Camus, uno dei protagonisti, davanti al cadavere di un bambino, grida al prete: Questo qui almeno era innocente, lei lo sa bene. Mi rifiuto sino alla morte di amare questa creazione dove i bambini sono torturati. Un netto rifiuto di un Dio che permette ...