Silenzio di M.V.
Quando entri
in carcere la prima cosa che noti è ciò che contiene: blindi, sbarre, celle e
muri. Poi ti rimbalzano nella mente una serie infinita di rumori, alcuni dei
quali ti rimarranno addosso per parecchio tempo. Difficilmente ti accorgi del
vuoto e del silenzio che il carcere contiene. Quando li scopri ti sembrano
dimensioni scomode che spesso ti rivelano verità che non vuoi vedere.
Con il passare dei giorni (e soprattutto delle notti) scopri che vuoto e silenzio possono esserti amici. Imparare ad ascoltare il silenzio e leggere il vuoto ti porta alla conoscenza di una dimensione più ampia delle mura che ti rinchiudono; una dimensione senza limiti, senza sbarre e soprattutto senza rumori. Il silenzio è la tavolozza dove nascono i sogni, che spesso ti vengono in visita e seminano speranze, grazie alla luce di una stella e ai colori dell'arcobaleno. Quelle speranze che ti danno la forza ogni giorno di affrontare questa vita sospesa.
La tavolozza dove nascono i sogni e i colori dell'arcobaleno è dentro di noi. Dobbiamo farne uso tutti giorni.
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