CUCINARE IN CARCERE AGUZZA L’INGEGNO



Non è facile cucinare in carcere per chi, oltre al vitto fornito dalla direzione carceraria vuole integrarlo, o sostituirlo, con la spesa allo spaccio dell’istituto, il cosiddetto sovravvitto. Poi bisogna cucinarlo, ma non tutti gli attrezzi sono disponibili. Si devono costruire con quello che si ha a disposizione. Che non è tanto. Ecco allora che interviene l’ingegno dei carcerati. 

Per esempio c’è chi vuole dotarsi, come me, di un forno per cucinare torte, pizze, lasagne, cannelloni, carne con patate, pollo, parmigiana di melanzane. Il forno si costruisce così. Si acquistano tre fornelli da campeggio e un pezzo di carta stagnola. Alla stagnola si dà la forma di un cappello da muratore, la classica barchetta.  Si mettono i tre fornelli in fila e sopra quello di mezzo si sistema un vecchio coperchio che ha la funzione dello spaccafuoco, gli altri sono a fiamma libera. 

Sopra lo spaccafuoco si posa una teglia con la pietanza che si vuole cuocere. Sopra i tre fuochi si sistema la barchetta di stagnola. Si accendono i tre fuochi: quello al centro con la fiamma bassa. Gli altri due a fiamma media. Così il calore si distribuisce in modo omogeno. Ve lo assicuro: è un vero forno. E le pietanze vengono squisite. Ma come tirare la pasta per la torta o quella per i cannelloni? Il mattarello non c’è. Quindi lo si costruisce. Si prende il tubo dove è avvolta la carta stagnola, si arrotola una vecchia rivista e la si infila nel tubo. E il mattarello è fatto. A me piace la pasticceria. Non solo torte, ma anche, per esempio, i cannoli siciliani. 

Come fare? Si prende il bastone della scopa, lo si taglia in pezzi lunghi 10 centimetri, sopra si avvolge l’impasto dei cannoli e si mettono a friggere in una padella ben calda. Quando sono fritti si tolgono i pezzi di legno. Ed ecco pronti i cannoli, da riempire con la ricotta di capra. Semplice! Mi piace cucinare le torte da guarnire con la panna montata. Si fa così. All’interno di una bottiglia si inseriscono due coltelli di plastica che fanno le veci della frusta. Poi si mette la panna per dolci confezionata. Si scekera con forza. E la panna è montata.


 

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