IL 26 DICEMBRE IL PAPA APRIRÀ LA PORTA SANTA NEL CARCERE DI REBIBBIA



Sarà pure un gesto simbolico, ma è un grande gesto. Il Papa dà uno schiaffo a tutti quelli che sostengono, compresi eminenti membri del governo: <<Mettiamoli dentro e buttiamo via la chiave>> e il 26 dicembre, appena due giorni dopo l’apertura ufficiale del Giubileo alla porta santa in san Pietro, si recherà al carcere di Rebibbia e aprirà le porte del vecchio penitenziario alla speranza, alla solidarietà, alla dignità. Un gesto che richiama quello del cardinale Carlo Maria Martini che nel 1980, appena nominato arcivescovo di Milano, per prima cosa si recò al carcere di San Vittore.

L’iniziativa del Papa mette l’accento su un aspetto della nostra società che, non solo è trascurato da governo, partiti, opinione pubblica, ma che, al contrario, vede iniziative contrarie alla sua soluzione. Sovraffollamento, suicidi, carcerazioni preventive, scarsa attenzione alla rieducazione, sono la cifra di una situazione vergognosa che non è considerata un problema da affrontare e risolvere. Anzi, si inventano nuovi reati penali e si inaspriscono le pene esistenti per molti altri. Alla faccia della Costituzione che non cita in nessuna sua parte la parola carcere. Ma solo le parole senso di umanità e rieducazione. 

GdA

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