Claude AnShin Thomas – Una volta ero un soldato di N.R.
Claude AnShin Thomas (Medville, Pennsylvania 1947) è un monaco buddhista zen. Dopo aver combattuto nella guerra in Vietnam, ha attraversato un lungo periodo travagliato, fino all’incontro con la pratica della meditazione zen. Ordinato monaco nel 1995, sostenitore della pace e della nonviolenza attiva, oggi lavora in tutto il mondo dimostrando con la sua stessa vita come la violenza possa essere portata a termine e come la meditazione e la consapevolezza possano essere coltivate nella quotidianità.
“Una volta ero un soldato” (Il saggiatore)
è il racconto del viaggio umano e spirituale di Claude Anshin Thomas: la storia
di come, da veterano dell’esercito degli Stati Uniti, è diventato uno dei più
celebri attivisti per la pace e la nonviolenza al mondo. La testimonianza di
come in ogni momento della nostra vita, anche nella disperazione più nera, sia
possibile trasformare i traumi del nostro passato in formule di guarigione.
Arruolatosi nell’esercito a 17 anni per combattere in Vietnam, Thomas torna dall’inferno
di Saigon come un eroe pluridecorato, ma allo stesso tempo la sua persona è
spezzata: un ventenne senza futuro, tormentato dagli incubi per la morte e la
devastazione di cui si sente responsabile. A salvarlo dal percorso di
autodistruzione al quale come tanti coetanei è destinato, ci sarà l’incontro
con la spiritualità zen e il maestro Thic Nhat Hanh. Le sue parole sull’amore
universale, sulla capacità di vivere nel presente, sulla necessità della
nonviolenza innescheranno per Thomas una vera e propria rinascita che lo
porterà a spostarsi prima in Asia e poi in tutto il mondo, per affrontare le
proprie cicatrici, perdonare ed essere perdonato, farsi a sua volta tramite di
un messaggio di salvezza. Questo libro è un invito aperto a cambiare la propria
vita. A liberarsi dalla sofferenza attraverso la comprensione della sofferenza
stessa. A rinunciare alla non violenza per trovare una speranza. Ognuno di noi
desidera la felicità, desidera ciò che è buono, piacevole, giusto, duraturo,
gioioso. Stabilire una relazione con la sofferenza, fare pace con la propria
assenza di pace, è l’unico modo per porre definitivamente fine alla violenza, e
vivere in una profonda pace con il mondo.
- dalla Casa Circondariale di Monza
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