Intervista a M.R. di A.N.
Da quanto sei in carcere?
Dal 2022 mi trovo in carcere a Monza.
Hai
fatto molti anni di carcere?
7 anni in tutto nella mia vita.
C’è
qualcosa in particolare che vorresti raccontare della tua storia carceraria?
Sì ricordo che nelle mie vecchie
carcerazioni ho sofferto e patito il carcere, ma mai come quest’ultima. Purtroppo
l’otto settembre del 2023 è venuto a mancare mio padre e la sua perdita mi ha
devastato. Mi sento diverso e la mia rabbia e dolore mi stanno portando a
essere in guerra con gli assistenti e la magistratura, ho iniziato a bere e
produrre alcolici per parare la sofferenza. Ho iniziato anche ad abusare di
farmaci.
In questo periodo hai avuto rapporti disciplinari?
Sì, di conseguenza allo stile di vita ne
ho presi moltissimi, con anche periodi di isolamento molto duri, questo però mi
ha fatto ragionare: che se fossi stato fuori mi sarei sicuramente drogato e
avrei fatto danni. Succede quando si ha una storia di tossicodipendenza come la
mia. Vorrei lavorare molto sulla mia persona e il mio carattere perché non
voglio più che succeda quando sarò in libertà.
In questo momento ti senti aiutato dal carcere?
Non molto.
Cosa
pensi possa fare il carcere per te?
Aiutarmi di più sui problemi di salute, però vedo che questo non sempre è sufficiente. Il motivo per me è la poca comunicazione tra l’area sanitaria e il carcere. Si blocca l’aiuto e questo mi fa sentire male e mi fa cercare le sostanze.
Anche se il carcere non magari a volte non è cosi attento ai tuoi problemi pensi di potercela fare a risollevarti e stare meglio?
Sì, perché il mio stato di salute non è
sano e devo assolutamente stare meglio per non avere complicazioni. Quando
uscirò mi auguro di essere un uomo nuovo.
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