Perché si usano sostanze? di G.M


In alcuni genitori, il ricordo della guerra, in cui i loro padri, sono cresciuti nelle quotidiane difficoltà, ha dato loro un notevole senso iperprotettivo verso i futuri figli. Di conseguenza tali figli si sono adagiati nelle comodità della famiglia. Ciò ha provocato rigetto verso le responsabilità nella società.

La paura dell’insuccesso, di fallire, il non essere all’altezza della situazione rende restii tanti giovani a osare. Alcuni giovani, quindi cercano aiuto e supporto nelle droghe. Coloro che, di fronte a ostacoli o problemi, si arrabbiano mettendo in luce i propri limiti. Le droghe rappresentano una scappatoia, passato l’effetto anestetizzante di tali sostanze, i problemi rimangono, sussistono irrisolti e se si continua a fare uso di droga, i problemi aumenteranno all’infinito.

Morale: credo che dare la priorità al necessario e non privilegiare il superfluo, sia una sapiente e salutare dose di umiltà. Uno dei flagelli che devasta tante giovani vite e non, è la tossicodipendenza da droghe Sono un neo detenuto, curioso e osservatore di usi e costumi delle società contemporanee, noto che la maggioranza dei carcerati, commette reati relativi allo spaccio e al consumo di droga. Furti, rapine, estorsioni, scippi e altro per procurarsi il denaro per comprarsi le sostanze di cui il suo corpo non riesce a farne a meno. Mi chiedo qual è il vuoto che questi giovani, cercano di colmare, rifugiandosi nelle droghe. A mio parere, uno dei fattori scatenanti è il dissolversi delle famiglie. Adolescenti che hanno due mamme, due papà, fratelli acquisiti e più nonni tradizionali! Ciò fa perdere l’orientamento a tanti figli, tale da influire negativamente sul loro carattere, quindi crescono in modo precario, manca il punto di riferimento genitoriale! La fermezza e l’autorevolezza del papà, la rassicurante figura della mamma e soprattutto la saggezza dei nonni.

 

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