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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Settimanale di varia umanità carceraria - Numero 4 – 26 maggio 2024 a cura di Don Tiziano il cappellano della Casa Circondariale Sanquirico di Monza

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       Uomini in ricerca      Accostarci a Dio richiede un immenso rispetto. Dovremmo avvicinarci alla realtà divina, che è molto più grande di noi, con la consapevolezza di non riuscire a capire fino in fondo, e soprattutto senza la pretesa di poter poi disporre di Dio, di avere quasi il diritto di parlare in suo nome. Perché in questo caso combineremmo solo dei guai. Troppo spesso ci si è serviti di Dio per giustificare le guerre, troppo spesso Dio è stato considerato dalla nostra parte, come se Dio non fosse il Padre di tutti. In punta di piedi ci dobbiamo accostare a Lui, rimanendo sempre in ricerca, pronti a metterci sempre in discussione, consapevoli dell’impossibilità di possedere, in qualsiasi modo, la realtà di Dio. Mi sono ritrovato in un articoletto, pubblicato martedì dal quotidiano Avvenire, dove si riporta un paragrafo di uno scrittore norvegese, Jon Fosse: uno dei personaggi, un certo Vidme, attraversa un momento di crisi religiosa, il dubbio, la fatica di credere i

Numero 3 -19 maggio 2024 a cura di Don Tiziano Vimercati, il cappellano della Casa Circondariale di Monza

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  Settimanale di varia umanità carceraria C.C. di Monza Teatro in carcere: In fuga dalla perfezione Dall’estate dello scorso anno una quindicina di detenuti si sono impegnati per preparare uno spettacolo teatrale. Guidati da persone esperte e appassionate, attraverso un duro lavoro per imparare a essere attori, hanno finalmente messo in scena il teatro dal titolo “In fuga dalla perfezione” . Tratto liberamente da un’opera di Michael Frayn “Rumori fuori scena” dove si raccontano le disavventure di una improbabile e traballante compagnia teatrale che tenta, con incerti risultati, di allestire uno spettacolo. Gli attori hanno saputo regalarci uno spettacolo gradevole, con toni comici e irreali, dando prova di essere qualcosa di più di una compagnia traballante. Certo erano un po’ emozionati, ma chi non lo sarebbe presentandosi per la prima volta davanti a un pubblico numeroso? Questo teatro è stato presentato tre volte: mercoledì con la presenza dei familiari degli attori; giovedì e

MARTA CARTABIA: nell'articolo 27 non c'è la parola CARCERE di Giancarlo D'Adda

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  Nell’articolo 27 della Costituzione italiana la parola “carcere” non c’è. Lo si scopre leggendo l’intervista a Marta Cartabia, - presidente emerita della Corte Costituzionale   (prima donna), ministra della Giustizia con il governo Draghi, oggi professoressa di Diritto costituzionale alla Bocconi di Milano - pubblicata sull’inserto Buone notizie del Corriere della sera dell’8 maggio 2024. Infatti, dice l’ex ministra: “Si parla solo di pena, senza specificare. Anzi, sempre per stare al testo: ‘e pene’, al plurale. Il che significa certamente da parte dei nostri Costituenti la consapevolezza di un tema ineludibile, quello delle sanzioni per i comportamenti portatori di un disvalore. Ma indica anche che il ‘come’ di tali sanzioni è tutto da immaginare. E noi dobbiamo stare attenti a non sovrapporre l’esistenza innegabile di una tradizione carceraria al fatto che tale tradizione, diciamo pure abitudine, non si possa cambiare”.   Qualcosa infatti è cambiata dal 1948, l’anno in cui è s