DIMINUISCONO GLI OMICIDI, BENE MA AUMENTANO I DELITTI DEI MINORENNI E I GRANDI CHE FANNO?




In Italia si ammazza di meno che in tutta Europa. E non di poco. Il rapporto tra omicidi ogni 100 abitanti è di 0,55 mentre la media europea è dell’0,87. Invece crescono, e non di poco, i delitti compiuti dai minorenni. Sono questi i due dati, clamorosi, che emergono dall’ultimo rapporto diffuso da Criminalpol e Polizia.

Si impongono allora due considerazioni. La prima: perché, di fronte a un dato così evidente - in dieci anni gli omicidi sono calati del 33 per cento, dai 475 nel 2015 ai 319 del 2024 – i governi, soprattutto l’attuale, si accaniscono approvando sempre più leggi che aumentano, e non di poco, il numero dei reati penali e gli anni di quelle già vigenti? Da qui il sempre più pesante affollamento delle carceri, unico strumento purtroppo oggi usato per far scontare le pene contravvenendo ai dettami della Costituzione.

La seconda: l’aumento dei delitti compiuti da minorenni - dal 4 per cento del 2023 all’11 nel 2024 - e, peggio ancora, il numero di vittime sotto i 18 anni - dal 4 per cento al 7 per cento - è un dato così allarmante che non piò essere affrontato solo dal punto di vista giudiziario. Sono quei giovani che vengono additati, dai titoloni allarmistici di giornali e tivù e, ancor peggio, da uomini politici di ogni schieramento, come un pericolo costante, anche quando protestano per il clima, la scuola che non funziona o fanno cagnara la sera fuori dai locali. I giovani sono un problema sì, ma sono un problema sociale. Trascurati da famiglie sempre più disgregate, accecati dai social, con una scuola che non educa ma giudica solamente, sono abbandonati a loro stessi. 

Solo diffondendo una cultura inclusiva, idee positive, educando a un pensiero critico, uscendo dalla spirale “delitto” -repressione, forse - forse - si potranno aiutare i giovani a crescere con una coscienza degna di tale nome.

E c’è un altro dato da interpretare: le vittime femminili sono sì diminuite - in dieci anni da 145 a 113 – ma in percentuale minore di quelle maschili: da 330 a 206. C’è ancora molto da fare. Ma, mi chiedo, questi dati riusciranno finalmente a contrastare, o almeno scalfire, la vergognosa narrazione così tanto di moda che nelle città c’è poca sicurezza, che i giovani sono tutti mezzi delinquenti, soprattutto gli stranieri o quelli di seconda generazione, che si deve mandare tutti dentro e buttare la chiave? Ho paura di no. 

GdA


 

 

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